Iannetti: «Cloud nazionale, decisive le scelte delle Pa entro settembre»
Il 3 luglio è stato emanato il terzo avviso, in scadenza a metà settembre, per portare altre amministrazioni a bordo del Polo Strategico Nazionale. L’ad del Psn: «Fiducioso per l’operazione e il rispetto delle milestone del Pnrr»
«Questo ultimo avviso, in scadenza a metà settembre, sarà molto importante, direi decisivo per il raggiungimento delle milestone previste con la migrazione delle pubbliche amministrazioni sulle nostre infrastrutture».
Emanuele Iannetti, 55 anni, è da ottobre 2022 alla guida del Polo Strategico Nazionale (Psn), gestito della società di progetto omonima partecipata da Tim (45%), Leonardo (25%), Cdp (20%) e Sogei (10%), e indirizzato a fornire infrastrutture digitali e servizi cloud alla pubblica amministrazione, per ammodernarne i processi informatici, come previsto dal Pnrr. E dal suo osservatorio considera l’ultimo come un periodo di definitiva accelerazione per il progetto del “cloud nazionale” sul quale far girare i servizi sensibili della Pa.
La prima milestone – quella prevista per ottemperare agli obblighi richiesti della Ue sui fondi del Pnrr – prevede la migrazione delle prime 100 amministrazioni entro settembre 2024. «Sono fiducioso. Anche se è chiaro che dobbiamo essere veloci ed efficaci nella componente implementativa, al netto di eventuali rimodulazioni in sede europea che potrebbero favorire il raggiungimento delle milestone» puntualizza Iannetti al Sole 24 Ore.
Intanto però – l’ad del Psn non ha dubbi sul punto – l’avviso pubblicato lo scorso 3 luglio dal Dipartimento per la trasformazione digitale guidato dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti è un’occasione per dare l’abbrivio al piano previsto dalla Strategia Cloud Italia.
All’avviso, previsto nell’ambito della Misura 1.1 “Infrastrutture digitali”, possono aderire un elenco di Pubbliche amministrazioni centrali, come ad esempio gli organi costituzionali e di rilievo costituzionale, gli enti di regolazione dell’attività economica, enti produttori di servizi economici e le autorità amministrative indipendenti. La richiesta di fondi può inoltre essere effettuata anche dai Provveditorati dei ministeri della Giustizia e dell’Istruzione, dalle Prefetture e dalle Soprintendenze. «Parliamo di pubbliche amministrazioni centrali – precisa Iannetti – che completano il quadro rispetto a quelle del primo avviso che erano le realtà più grandi. Hanno aderito 41 Pubbliche amministrazioni centrali (Pac) con allocazione di 157 milioni di euro sui 374 stanziati».
Si va dal Ministero della Difesa, a quello della Giustizia, Mef, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Interno e via dicendo. Quarantuno su 55 Pac dunque. «L’adesione richiede poi un lavoro per arrivare alla firma del contratto e alla migrazione vera e propria».
Entro fine mese «dovremmo arrivare alla firma di 30 contratti» così da attivare le prime concrete migrazioni. Dalle zero attuali a 100 amministrazioni su Psn c’è poco più di un anno di tempo. «Siamo partiti da poco, ma i risultati sono buoni e io non ho preoccupazioni. Né per il raggiungimento delle milestone (oltre alla deadline di settembre 2024 c’è anche quella di giugno 2026 che prevede il passaggio di 280 pubbliche amministrazioni, ndr), né per l’effettiva spesa dei 900 milioni che sono stati messi a disposizione dal Pnrr».
Iannetti, arrivato al Psn dalla posizione di ad Ericsson Italia, considera a ogni modo molto significativo «il fatto che negli ultimi 6 mesi, moltissime Pubbliche amministrazioni abbiano deciso di migrare sul Psn, anche se non titolate a ricevere fondi del Pnrr della misura dedicata alle infrastrutture digitali, con specifico riferimento alla platea dei comuni e delle regioni».
Proprio oggi, a Trento, verrà firmato il Memorandum d’Intesa tra Polo Strategico Nazionale, con la presenza di Iannetti e Carlo Delladio, Presidente di Trentino Digitale per promuovere sul territorio soluzioni cloud sicure, efficienti e innovative. Trentino Digitale è la prima società ICT in house a integrare i propri servizi con quelli di Polo Strategico Nazionale.”
Con buona probabilità «seguiranno altri avvisi per completare e indirizzare i soggetti non inclusi nelle prime tre wave, ma anche per assicurare la piena migrazione in cloud a chi ha già aderito». L’importante è scaricare a terra il lavoro fatto finora sulla gestione della convenzione. Sulla quale, dice Iannetti, comunque la querelle con Fastweb e Aruba non avrà alcun impatto pratico. Una sentenza del Tar che, pur respingendo l’ipotesi di subentro da parte del Rti Fastweb-Aruba nel progetto Psn, accoglie due rilievi dei competitor del Psn. Se dovessero prevalere per loro ci sarà un indennizzo ma non sarà fermato il Progetto.